Siamo tutti fotografi?

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by nao-cha

Leggo, dal sito di Repubblica, che la ex miss Italia Martina Colombari, si è fatta degli autoscatti. E fin li tutto bene, sembra la tipica notizia da dare al Grande Capo Esticazzi (mitico personaggio di 610). Quello che mi sconcerta, dopo aver visto le foto, è che saranno esposte alla Fondazione Forma. Non so voi, ma personalmente non trovo in queste foto nulla di artistico (al limite se vogliamo il fisico della Colombari che, nonostante l’età, si conserva piuttosto bene): per lo più sfocate, per la maggior parte sembrano quasi fatte da webcam tanto sono voyeristiche. Diciamolo: di foto del genere tra i vip ce ne sono a iosa, ma per la maggior parte finiscono su facebook, mica in mostra! Evidentemente tette+culo+notorietà può molto più della bravura..

Sua altezza la bistecca

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Già vista? 😉

Piccole soddisfazioni

Anche se è da un po’ di tempo che non pubblico foto su Flickr, quelle che ci sono mi danno sempre piccole grandi: soddisfazioni.screen.jpg

Questo era un quotidiano on-line della città di Los Angeles.

Soddisfazioni fotografiche

Una mia foto, scattata ormai qualche anno fa ancora con la mia vecchia Nikon Coolpix 3100, è stata scelta per essere inclusa nella terza versione della mappa interattiva free Schmap Paris. Si tratta della foto notturna di Place de la Concorde, scelta a rappresentare l’8th Arrond. Ecco il link.

Ovviamente ciò è possibile perchè le mie foto su Flickr sono tutte sotto licenza Creative Commons e quindi possono essere scaricate e riutilizzate purchè se ne indichi l’autore e non vengano modificate.

Non sarà molto ma è una piccola soddisfazione!

Seattle Supersonics


Ieri sera (dato che in Italia era gia’ il 17) ho pensato bene di iniziare i festeggiamenti andando a vedere una partita dell’NBA. Partendo dal presupposto che per un giocatore di basket, allenatore etc etc questo e’ il massimo possibile, ora vi racconto com’e’ andata. La partita era Seattle Supersonic vs Cleveland Cavaliers (la squadra di Lebron James, per chi sa chi e’). Una partita interessante considerando il fatto che i Cavs vengono da una grande stagione e stanno facendo bene anche quest’anno. Per i Seattle la storia e’ un po’ diversa dato che non vanno troppo bene, ma solo 5 giorni fa hanno battuto gli Utah Jazz, che quest’anno sembrano particolarmente in palla, con ben 54 punti di Ray Allen. Ma andiamo con ordine. Arriviamo al palazzetto (la Key Arena, presso il Seattle Center) per le sei e mezza circa, a mezzora dall’inizio della partita. Non abbiamo mangiato e dato che non sembrano vedersi locali nei dintorni dell’arena decidiamo di prendere qualcosa all’interno. Dato che i miei zii ci hanno pagato il biglietto li obbligo a farsi pagare almeno la cena/spuntino che prevede 2 hotdog americanissimi (con facitura self-made), birra, nachos per la zia e popcorn gigante per Lisa, piu’ tre bottigliette di acqua. Il tutto alla modica cifra di 38$. Entriamo nell’arena: uno spettacolo, immaginatevi il colosseo con un campo da basket al centro. sopra il campo giganteggia un parallelepipedo a base ottagonale (si lo so, sono un ingegnere..) con megaschermi e i segnapunti del quintetto in campo. Tutto attorno all’arena, tra il primo ed il secondo anello, un’immensa fascia led che proietta pubblicita’ ed incitamenti per la squadra, oltre a segnare il punteggio ed il tempo. In alto, quasi sulla cupola i premi vinti (il titolo NBA 78-79 ed il WBNA 2004-05 oltre alle conference e division vinte) e le maglie ritirate (che sono 5 ma non sono riuscito a leggere i numeri dato che erano sul mio lato). Al centro del campo c’e di tutto: giornalisti, telecamere, tavoli…tranne i giocatori. I primi ad entrare sono i Sonics seguiti da i Cavs. Prima della partita c’e’ lo show della mascotte, una specie di Wookie (che qui dicono essere un bigfoot…) che schiaccia a canestro con l’aiuto di una pedana.
Per quanto riguarda la partita e’ stata parecchio combattuta e si e’ decisa (a favore dei Sonic) solo nell’ultimo minuto. Azioni eclatanti non ce ne sono state piu’ di tante, ma quelle che c’erano erano veramente spettacolari. Rispetto al basket europeo e’ tutta un’altra cosa: difesa praticamente a zero (infatti subito dopo un canestro i megaschermi incitavano il pubblico a gridare DIFENCE!), una strage di passi (credo che qui il piede perno si scelga alla cieca) ed individualismo a manetta, in particolare nei primi due tempi. Se i nostri avessero passato agli uomini liberi anziche’ passare in mezzo a tre avversari anche solo la meta’ delle volta la partita si sarebbe chiusa in due tempi. Ma qui e’ tutto spettacolarizzato. Durante i time-out ho potuto assistere ai balletti delle Sonic Dancer, alla esibizione di due circensi, ai break-dancer ed hai saluti degli idoli di football locali. Per non parlare di prima dell’inizio della partita quando un militare che ripeteva il servizio ha prestato giuramento alla nazione ed una cantante nera ha intonato l’inno americano a luci spente con le ballerine che reggevano un’immensa bandiera a stelle e strisce.
Ad ogni modo e’ stato uno spettacolo esaltante.
Per la cronaca: Lebron James 30 punti, Ray Allen 20.